mercoledì 10 giugno 2020

STEP #24 LA SINTESI FINALE

La parola attorno al quale è stato ideato e costruito l'intero blog è "Efficienza", e l'obiettivo di questo mio lavoro è quello di trasmettere come tante tematiche diverse e sconnesse tra loro possano talvolta intrecciarsi e fare capo ad un'unica singola parola comune, e vi assicuro che tutto ciò è risultato molto interessante.
E' dalla definizione etimologica del termine da me analizzato che prende le mosse il mio blog e da come questo venga interpretato e pronunciato in svariate lingue straniere. Successivamente viene tracciata una sorta di "storiografia personale della parola", ovvero un'analisi della mia interpretazione di come la storia abbia portato alla nascita della parola efficienza e del motivo per cui la parola stessa fosse proprio composta in questo modo.
Dopo aver posto le basi etimologiche, il blog prosegue con la pubblicazione di un'immagine da me disegnata, una raffigurazione molto semplice ma dotata di una grande forza comunicativa, il cui scopo è quello di rievocare ciò che appare nella mia mente quando penso al termine efficienza
Da qui in avanti si entra nel vivo del blog, nella parte in cui gli argomenti più disparati vengono connessi col termine, con il risultato di una grande rete virtuale (metaforicamente parlando) i cui nodi sono rappresentati dai diversi argomenti trattati e la fune che li collega sia rappresentata dal termine. Basti pensare a come si sia trovato un collegamento con la mitologia citando il mito di Prometeo che ruba il fuoco, elemento che ha reso l'uomo efficiente, o a come l'efficienza sia stata una caratteristica di importanti personaggi nelle fiabe o di quelli presenti nei dialoghi di Platone.
Nell'ambito della comunicazione l'efficienza è ovunque presente, dalle pubblicitàimmediato veicolo di informazioni di ogni tipo, all'arte, colei che genera un rapporto visivo con l'osservatore, ai testi delle canzoni o al cinema, entrambi dal grande impatto psico-sociale.
Nell'ambito della letteratura filosofica gli spunti sono stati molteplici: dal pensiero moderno di Thomas More alla filosofia contemporanea di Hannah Arendt, dall'ingarbugliato pensiero leopardiano nello Zibaldone, alla trattazione dell' utopia platonica e molto altro.
Inoltre, essendo io stessa una studentessa di ingegneria al Politecnico di Torino non potevo non citare la presenza dell'efficienza all'interno dell'ingegneria stessa e non avrei potuto scegliere personaggio migliore di Nicolàs Carnot come testimonial del mio termine.
Voglio inoltre sottolineare come nonostante la situazione sanitaria che ha colpito il mondo in questo momento ci abbia costretti a rimanere in casa per molto tempo (guarda come l'efficienza sia stata presente nella situazione Covid-19), l'aver creato questo mondo virtuale mi ha permesso di viaggiare con la mente e di scoprire fatti di cronaca o importanti sviluppi ambientali legati alla mia parola di cui ignoravo l'esistenza.
Come ultimo grande argomento viene trattato il tema dell'etica, e di come questa prescinda da tutto e sia presente in ogni ambito.

Vorrei ora precisare che quelli da me citati sono soltanto una piccola parte di tutti gli argomenti che ho analizzato nel corso del mio lavoro, e che forse poco più di un'attenta occhiata vi permetterà di cogliere quanto la realtà sia poliedrica e come ciascuna sua singola sfaccettatura meriti una trattazione ben più lunga dell'intero blog. Vorrei inoltre che il mio sia un invito a farsi venire la "fame di informazione", per questo spero che sia sempre felice chi non smetta d'essere curioso e che possieda il coraggio di lasciarsi alle spalle la banale comune ignoranza!

STEP #23 UNA MAPPA CONCETTUALE


Efficienza




martedì 9 giugno 2020

STEP #22 UNA SERIE TV

Episodio I La fame del successo

Elizabeth Schimdt è la giovane protagonista di questa vicenda ambientata nella Germania nella seconda metà del del XXI secolo.
La ragazza, ambiziosa e molto intelligente, è a capo di una nota azienda di autovetture con sede vicino a Berlino, e diventa famosa a livello nazionale perché una volta ereditate le redini dell'azienda dal padre che, stanco, decide di ritirarsi e godersi gli ultimi suoi anni di vita, ne fa aumentare in pochissimo tempo i guadagni e le sedi all'interno dello Stato. Ciò avviene perché riesce a trovare il modo di produrre tantissime autovetture ogni giorno, sebbene questo fosse significato rinunciare alla realizzazione di progetti eco sostenibili, e anzi, avesse portato ad un aumento non indifferente dell'inquinamento da parte di tutte le sedi. Nonostante ciò, Elizabeth è felice perché non le manca nulla dalla vita: il lavoro va a gonfie vele, le entrate sono cospicue ed è ammirata da tutti.


Episodio II - Il danno

Con il passare degli anni Elizabeth viene sanzionata ripetute volte a causa delle emissioni nocive delle sue aziende: lei ha sempre deciso di pagare tutto piuttosto che convertirsi ad un'etica che tenesse conto dei problemi ambientali. Dopo molto tempo però, iniziano a sopraggiungere gravi problemi alla flora ed alla fauna marine e terrestri nei pressi delle sedi delle imprese: i torrenti d'acqua nelle vicinanze fungevano da scarico per le aziende ed erano divenuti corsi fangosi pieni di scorie radioattive, le piante smettevano di crescere, gli uccelli si intossicavano respirando il fumo emesso dalle ciminiere.
Elizabeth sapeva bene che la sua importante posizione all'interno del mercato sia estero sia nazionale le avrebbe consentito di evitare ripercussioni per il danno ambientale che le sue ditte stavano generando, ma allo stesso tempo vedeva distruggersi attorno a sé tutto lo spettacolo naturale all'interno del quale era nata e cresciuta.

Così, forte dell'idea di salvare e ripristinare il paesaggio, decide di intervenire, di fare qualcosa.

Episodio III - La svolta

La giovane inizia con il cambiare radicalmente i suoi metodi di produzione, interessandosi su nuovissimi sistemi energeticamente efficienti e all'avanguardia. Scopre la validità delle celle fotovoltaiche e decide di dotare tutte le sue sedi di grandissimi pannelli solari. Successivamente promuove diverse campagne eco-friendly, converte la sua impresa in una no-profit e lancia tantissime raccolte fondi per aiutare a spargere il messaggio dell'importanza della salvaguardia ambientale.
Elizabeth capisce inoltre che il guadagno "naturale" che ne trasse non sarebbe mai stato equiparabile a nessuna somma di denaro e, proprio per questo, decide di lasciare la guida dell'azienda ad un suo collaboratore, per potersi dedicare interamente allo spargimento di questo nobile messaggio.

mercoledì 3 giugno 2020

IMPRENDITORIALITA' E INNOVAZIONE

Efficienza e creatività nel mercato

Genius is one percent inspiration, ninety-nine percent perspiration

Thomas Edison

The best thing about ideas is that they are like buses – there is always another one coming
Richard Branson

Si è soliti pensare che nell'ambito del mercato odierno siano le qualità innovatrici e creative a contare maggiormente, trascurando ciò che in realtà vale molto di più nel mondo degli affari: il saper cogliere il momento giusto, la popolarità, la pubblicità e la comunicazione con il consumatore; questi ultimi sono soltanto una piccola parte degli atteggiamenti che fanno la differenza nella vendita, e che fungono da marchio separatore di una buona idea da una buona gestione dell'idea stessa.
Un esempio calzante di una situazione in cui un marchio prevalse su di un altro copiandone l'idea ma utilizzando dei mezzi efficaci, è senza dubbio quello della Coca-Cola, conosciutissimo brand della nota bevanda analcolica.
John Pemberton era un farmacista di Atlanta, e fu il primo ad inventare e ad inserire nel mercato nel 1884 la Coca-Cola, all'epoca una bevanda alcolica chiamata The Pemberton's French Wine Coca, la quale conteneva estratti di cocaina e di caffeina.
Il prodotto era essenzialmente un'imitazione del 
Vin Mariani, una miscela di vino e foglie di cocaina che ottenne uno straordinario successo negli anni Ottanta del XIX secolo, ispirando tantissime altre bevande. Mariani era un farmacista francese specializzato in "wine tonic", una formula comune per ingerire i medicinali a quei tempi: essi infatti si dissolvevano più facilmente nell'alcol, e il vino li rendeva più gustosi.
The Coca-Cola Company, 1886
Successivamente, sfruttando quelle che al tempo erano definite le "miracolose" qualità della cocaina, Mariani inventò il suo "coca wine”: in molti seguirono la sua idea, ma egli si impegnò sempre per rimanere il leader sul mercato, trovando spesso l'appoggio di celebrità quali reali, Papi, fisici, scienziati, artisti (come ad esempio Thomas Edison, i fratelli Lumiere, Arthur Conan Doyle...).
Nel 1886 Atlanta favorì delle leggi contro il consumo di bevande alcoliche, e fu in questo momento che Pemberton introdusse velocemente una versione di quel prodotto senza alcol. Egli ebbe la geniale idea di sostituire il vino con una grande quantità di zucchero, di aggiungere anidride carbonica, e di vendere la bevanda come vero e proprio prodotto e non più come medicina: fu un enorme successo.
In questa situazione si fece avanti l'imprenditore Asa Griggs Candler, che comprò la coca-cola e creò "The coca-cola company", da cui ebbe sempre più notorietà e guadagni, tanto da estendere la vendita in gran parte del mondo.

Riporto in seguito una citazione del professor Paolo Landoni del Politecnico di Torino (del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione), che funge da formula coincisa dell'argomento appena trattato:

 "You don’t need revolutionary ideas to develop great products and companies. You don’t even need to be the first to introduce these ideas in the market."

STEP #21 NELL'ETICA

Efficienza, ideologia e codice etico:
le organizzazioni non profit

Sentiamo spesso parlare delle organizzazioni "non-profit", ma ci siamo mai chiesti cosa significhino veramente? Il termine inglese vuole definire un'organizzazione non a scopo di lucro, cioè un'organizzazione che non è destinata alla realizzazione di profitti ma che reinveste gli utili interamente per gli scopi organizzativi.
La nozione ha cominciato a delinearsi dal 1950 presso i paesi economicamente più progrediti, insieme ad un' attenzione sociale per le attività di solidarietà, favorita sia dal miglioramento delle condizioni economiche generali, sia dalla diffusione dell'informazione, che ha agevolato la conoscenza di particolari situazioni di disagio nel mondo.
Rientrano dunque nella categoria "nonprofit" tutte le organizzazioni cui sia applicabile la disciplina riservata alle organizzazioni non lucrative di attività di utile sociale (ONLUS) e anche quelle che potrebbero presentare caratteristiche affini.
In base alla loro struttura e al loro tipo di status giuridico, la legislazione italiana distingue gli enti che compongono il mondo del non profit in cinque differenti tipologie:
1) le organizzazioni non governative (ONG);
2) le organizzazioni di volontariato (ODV);
3) le cooperative sociali (APS);
4) le fondazioni ex bancarie;
5) le associazioni di promozioni sociali.

 Esempi  di interventi nonprofit nell'ambito della "Finanza ed etica"
La finanza etica nasce per sostenere le attività di promozione umana e socio ambientale e pone al centro della sua attività la persona e non il capitale; tale sistema garantisce credito ai soggetti che hanno un progetto socialmente importante ma che non ottengono finanziamenti dagli istituti bancari tradizionali perché sprovvisti di garanzie patrimoniali.
icona ONLUS
Tra le organizzazioni fondatrici, la più rilevante è l' Associazione finanza etica, attiva sin dalla fine degli anni settanta, la quale si propone di far crescere la cultura della finanza etica.
Esiste anche il consorzio finanziario Etimos, che raccoglie risparmio a sostegno di esperienze micro-imprenditoriali e programmi di micro-finanza nel Sud del mondo.
Interventi di aziende profit
Le aziende profit hanno lo scopo in questo caso lucrativo, prevalentemente volto alla trasformazione di materie prime o semilavorati per ottenere prodotti finiti da vendere ad altri operatori commerciali o agli utilizzatori finali. In questi casi vengono anteposti ad un'etica corretta il guadagno e gli intressi.

martedì 26 maggio 2020

STEP #20 NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

L'efficienza della commedia

"(...) La Commedia allora principalmente è utile quando fa conoscere il mondo, i suoi pericoli, vizi, vanità, seduzioni, tradimenti, illusioni, ec. ai giovani alle giovinette ec. giacchè ai vecchi che già lo conoscono non serve gran cosa (...)" Zibaldone
Lo Zibaldone è un diario personale scritto dallo scrittore e filosofo Giacomo Leopardi, composto tra il 1817 e il 1832, ricco di pensieri, osservazioni, appunti, riflessioni e aforismi, che pongono le basi ad importanti scritti successivi.
La citazione riportata all'inizio da' voce all'argomento di questo post: l'efficiente funzione formativa svolta dalla commedia nei confronti dei giovani.
Va sicuramente ricordato che all'interno della sua opera Leopardi esprime un chiaro distacco dall'arte teatrale, ed anzi, si pronuncia a riguardo ammettendo che essa (ed in particolare quella drammatica) si fonda su di una finzione, che è quella adoperata dall'attore che mette in atto la scena; al teatro Leopardi contrappone l'arte poetica, sempre vera e genuina, che spinge l'autore a "poetare dall'intimo sentimento suo proprio"
La Commedia dunque può risultare propedeutica ai giovani solo quando tratta del mondo e di tutti i vizi che lo contaminano, in modo da renderli consapevoli degli inganni e dei tradimenti di cui possono essere vittime: Leopardi però afferma inoltre che essa tende ad attirare molto più per gli intrecci della trama piuttosto che dalle prediche cui gli attori sono sottoposti, così da trarre la gioventù quasi in inganno, e per questo chiama i giovani a cogliere dalla rappresentazione teatrale soltanto quella sana persuasione per mezzo della quale la commedia vuole rappresentare la "cosa dal vivo e al naturale"; in fondo, secondo l'autore, la vita dell'uomo è un po'come un' opera teatrale in cui non esiste il pubblico ma tutti sono attori e veri protagonisti.
Copertina della prima edizione (vol. VI, 1900)

Riferimenti: Zibaldone versione pdf

STEP #19 NELL'UTOPIA

Platone e l'utopia politica:
uno Stato efficiente e (ir)realizzabile

Ci troviamo in Grecia, verso il 390 a.C. quando Platone iniziò a scrivere la sua opera in forma dialogica passata oggi sotto il nome Repubblica.

Frammento papiraceo della Repubblica
L’oggetto del dialogo, cui prendono parte Socrate, Glaucone, Polemarco, Adimanto, Cefalo e Trasimaco, è la costruzione di una perfetta comunità politica e sociale, un modello ideale di Stato il cui assunto fondamentale è la necessità che a governare siano i filosofi (o che i governanti siano filosofi). Platone è ben consapevole che l'atto del governare sia complicato e che richieda, da parte di chi esercita il potere, di comprendere il bene collettivo e di tradurlo successivamente in leggi, ed anzi, si interroga sul motivo che spinge l'uomo a prendere parte ad una disciplina così complessa come la politica, spesso affidata alla massa amorfa o a pochi incompetenti. Secondo Platone quindi, né la democrazia e né l’oligarchia possono essere riguardate come modello politico in grado di garantire la giustizia. La giustizia rimane dunque per il filosofo la condizione fondamentale della nascita e della vita dello stato e ciò in cui risiede la felicità di ciascun abitante.

Secondo Platone la comunità deve essere divisa in tre classi:
-governanti (caratterizzati dalla saggezza);
-guerrieri (caratterizzati dal coraggio);
-cittadini-lavoratori (dotati di temperanza).

L’appartenenza ad una o ad un’altra classe è dettata, nello stato platonico, da fatti antropologico-psicologici, cioè dalla prevalenza nella psyché del singolo della parte razionale (governanti), concupiscibile (lavoratori) o irascibile (guerrieri), ovvero dalle qualità individuali. Ecco perché in Platone non si può parlare di caste, ma si deve parlare di classi: una certa mobilità sociale è ammessa. 
L' aspetto fondamentale di questo stato risiede nella tesi economica dell’eliminazione della proprietà privata e nella tesi sessuale dell’eliminazione della famiglia e della parificazione uomo-donna.

OperaRepubblica