lunedì 25 maggio 2020

STEP #18 NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Hannah Arendt e l'efficienza dei campi nazisti


Hannah Arednt nel 1975
Hannah Arendt (1906-1975) fu una scrittrice, politologa, filosofa e storica tedesca di origini ebree e successivamente naturalizzata statunitense, divenuta famosa perché si mostrò intellettualmente molto attiva sul fronte della Shoah. La Arendt scrisse diversi libri a proposito di tale argomento, in alcuni dei quali affrontò in maniera molto lucida il "male" presente nell'uomo e di come questo condizioni le sue azioni, ed uno dei libri divenuti più importanti è sicuramente "La banalità del male" scritto in occasione del processo di Adolf Eichmann.

Secondo la scrittrice, i campi di concentramento nazisti furono, più che strumenti e luoghi di repressione, l'incarnazione del "dominio totale" perseguito dai regimi totalitari, alla stregua di laboratori sperimentali di un progetto di completa sottomissione degli esseri umani.Nella sua opera "Le origini del totalitarismo", la Arendt afferma che i campi di concentramento e di stermino sono serviti al regime totalitario come "laboratori per la verifica della sua pretesa di dominio assoluto sull'uomo".
E proprio rispetto a questo, tutti gli altri esperimenti rivestono un'importanza secondaria, non esclusi quelli compiuti nel campo della medicina, i cui orrori sono stati riferiti per esteso nei processi contro i medici del III Reich. Il dominio totale, da lei più volte citato, è possibile soltanto se ogni persona viene ridotta ad un'immutabile identità di reazioni in modo che ciascuno di questi fasci di reazione possa essere scambiato con qualsiasi altro, così da fabbricare qualcosa che non è mai esistito prima, come un tipo umano simile agli animali, la cui unica "libertà" consisterebbe nel "preservare la specie". 

Insomma, la scrittrice preme molto sul fatto che i Lager servirono per eliminare la spontaneità stessa dei prigionieri, spontaneità intesa come espressione del comportamento umano, e di trasformare l'uomo in un oggetto. Ovviamente tutto ciò non sarebbe mai potuto succedere in situazioni normali, questo perché la personalità e la spontaneità di ognuno sono l'essenza imprescindibile degli esseri umani, caratterizzandoli e differenziandoli: la macchina nazista fu efficiente perché ci riuscì.
Campo di concentramento di Birkenau, Polonia
RiferiementiLe origini del totalitarismo

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