mercoledì 10 giugno 2020

STEP #24 LA SINTESI FINALE

La parola attorno al quale è stato ideato e costruito l'intero blog è "Efficienza", e l'obiettivo di questo mio lavoro è quello di trasmettere come tante tematiche diverse e sconnesse tra loro possano talvolta intrecciarsi e fare capo ad un'unica singola parola comune, e vi assicuro che tutto ciò è risultato molto interessante.
E' dalla definizione etimologica del termine da me analizzato che prende le mosse il mio blog e da come questo venga interpretato e pronunciato in svariate lingue straniere. Successivamente viene tracciata una sorta di "storiografia personale della parola", ovvero un'analisi della mia interpretazione di come la storia abbia portato alla nascita della parola efficienza e del motivo per cui la parola stessa fosse proprio composta in questo modo.
Dopo aver posto le basi etimologiche, il blog prosegue con la pubblicazione di un'immagine da me disegnata, una raffigurazione molto semplice ma dotata di una grande forza comunicativa, il cui scopo è quello di rievocare ciò che appare nella mia mente quando penso al termine efficienza
Da qui in avanti si entra nel vivo del blog, nella parte in cui gli argomenti più disparati vengono connessi col termine, con il risultato di una grande rete virtuale (metaforicamente parlando) i cui nodi sono rappresentati dai diversi argomenti trattati e la fune che li collega sia rappresentata dal termine. Basti pensare a come si sia trovato un collegamento con la mitologia citando il mito di Prometeo che ruba il fuoco, elemento che ha reso l'uomo efficiente, o a come l'efficienza sia stata una caratteristica di importanti personaggi nelle fiabe o di quelli presenti nei dialoghi di Platone.
Nell'ambito della comunicazione l'efficienza è ovunque presente, dalle pubblicitàimmediato veicolo di informazioni di ogni tipo, all'arte, colei che genera un rapporto visivo con l'osservatore, ai testi delle canzoni o al cinema, entrambi dal grande impatto psico-sociale.
Nell'ambito della letteratura filosofica gli spunti sono stati molteplici: dal pensiero moderno di Thomas More alla filosofia contemporanea di Hannah Arendt, dall'ingarbugliato pensiero leopardiano nello Zibaldone, alla trattazione dell' utopia platonica e molto altro.
Inoltre, essendo io stessa una studentessa di ingegneria al Politecnico di Torino non potevo non citare la presenza dell'efficienza all'interno dell'ingegneria stessa e non avrei potuto scegliere personaggio migliore di Nicolàs Carnot come testimonial del mio termine.
Voglio inoltre sottolineare come nonostante la situazione sanitaria che ha colpito il mondo in questo momento ci abbia costretti a rimanere in casa per molto tempo (guarda come l'efficienza sia stata presente nella situazione Covid-19), l'aver creato questo mondo virtuale mi ha permesso di viaggiare con la mente e di scoprire fatti di cronaca o importanti sviluppi ambientali legati alla mia parola di cui ignoravo l'esistenza.
Come ultimo grande argomento viene trattato il tema dell'etica, e di come questa prescinda da tutto e sia presente in ogni ambito.

Vorrei ora precisare che quelli da me citati sono soltanto una piccola parte di tutti gli argomenti che ho analizzato nel corso del mio lavoro, e che forse poco più di un'attenta occhiata vi permetterà di cogliere quanto la realtà sia poliedrica e come ciascuna sua singola sfaccettatura meriti una trattazione ben più lunga dell'intero blog. Vorrei inoltre che il mio sia un invito a farsi venire la "fame di informazione", per questo spero che sia sempre felice chi non smetta d'essere curioso e che possieda il coraggio di lasciarsi alle spalle la banale comune ignoranza!

STEP #23 UNA MAPPA CONCETTUALE


Efficienza




martedì 9 giugno 2020

STEP #22 UNA SERIE TV

Episodio I La fame del successo

Elizabeth Schimdt è la giovane protagonista di questa vicenda ambientata nella Germania nella seconda metà del del XXI secolo.
La ragazza, ambiziosa e molto intelligente, è a capo di una nota azienda di autovetture con sede vicino a Berlino, e diventa famosa a livello nazionale perché una volta ereditate le redini dell'azienda dal padre che, stanco, decide di ritirarsi e godersi gli ultimi suoi anni di vita, ne fa aumentare in pochissimo tempo i guadagni e le sedi all'interno dello Stato. Ciò avviene perché riesce a trovare il modo di produrre tantissime autovetture ogni giorno, sebbene questo fosse significato rinunciare alla realizzazione di progetti eco sostenibili, e anzi, avesse portato ad un aumento non indifferente dell'inquinamento da parte di tutte le sedi. Nonostante ciò, Elizabeth è felice perché non le manca nulla dalla vita: il lavoro va a gonfie vele, le entrate sono cospicue ed è ammirata da tutti.


Episodio II - Il danno

Con il passare degli anni Elizabeth viene sanzionata ripetute volte a causa delle emissioni nocive delle sue aziende: lei ha sempre deciso di pagare tutto piuttosto che convertirsi ad un'etica che tenesse conto dei problemi ambientali. Dopo molto tempo però, iniziano a sopraggiungere gravi problemi alla flora ed alla fauna marine e terrestri nei pressi delle sedi delle imprese: i torrenti d'acqua nelle vicinanze fungevano da scarico per le aziende ed erano divenuti corsi fangosi pieni di scorie radioattive, le piante smettevano di crescere, gli uccelli si intossicavano respirando il fumo emesso dalle ciminiere.
Elizabeth sapeva bene che la sua importante posizione all'interno del mercato sia estero sia nazionale le avrebbe consentito di evitare ripercussioni per il danno ambientale che le sue ditte stavano generando, ma allo stesso tempo vedeva distruggersi attorno a sé tutto lo spettacolo naturale all'interno del quale era nata e cresciuta.

Così, forte dell'idea di salvare e ripristinare il paesaggio, decide di intervenire, di fare qualcosa.

Episodio III - La svolta

La giovane inizia con il cambiare radicalmente i suoi metodi di produzione, interessandosi su nuovissimi sistemi energeticamente efficienti e all'avanguardia. Scopre la validità delle celle fotovoltaiche e decide di dotare tutte le sue sedi di grandissimi pannelli solari. Successivamente promuove diverse campagne eco-friendly, converte la sua impresa in una no-profit e lancia tantissime raccolte fondi per aiutare a spargere il messaggio dell'importanza della salvaguardia ambientale.
Elizabeth capisce inoltre che il guadagno "naturale" che ne trasse non sarebbe mai stato equiparabile a nessuna somma di denaro e, proprio per questo, decide di lasciare la guida dell'azienda ad un suo collaboratore, per potersi dedicare interamente allo spargimento di questo nobile messaggio.

mercoledì 3 giugno 2020

IMPRENDITORIALITA' E INNOVAZIONE

Efficienza e creatività nel mercato

Genius is one percent inspiration, ninety-nine percent perspiration

Thomas Edison

The best thing about ideas is that they are like buses – there is always another one coming
Richard Branson

Si è soliti pensare che nell'ambito del mercato odierno siano le qualità innovatrici e creative a contare maggiormente, trascurando ciò che in realtà vale molto di più nel mondo degli affari: il saper cogliere il momento giusto, la popolarità, la pubblicità e la comunicazione con il consumatore; questi ultimi sono soltanto una piccola parte degli atteggiamenti che fanno la differenza nella vendita, e che fungono da marchio separatore di una buona idea da una buona gestione dell'idea stessa.
Un esempio calzante di una situazione in cui un marchio prevalse su di un altro copiandone l'idea ma utilizzando dei mezzi efficaci, è senza dubbio quello della Coca-Cola, conosciutissimo brand della nota bevanda analcolica.
John Pemberton era un farmacista di Atlanta, e fu il primo ad inventare e ad inserire nel mercato nel 1884 la Coca-Cola, all'epoca una bevanda alcolica chiamata The Pemberton's French Wine Coca, la quale conteneva estratti di cocaina e di caffeina.
Il prodotto era essenzialmente un'imitazione del 
Vin Mariani, una miscela di vino e foglie di cocaina che ottenne uno straordinario successo negli anni Ottanta del XIX secolo, ispirando tantissime altre bevande. Mariani era un farmacista francese specializzato in "wine tonic", una formula comune per ingerire i medicinali a quei tempi: essi infatti si dissolvevano più facilmente nell'alcol, e il vino li rendeva più gustosi.
The Coca-Cola Company, 1886
Successivamente, sfruttando quelle che al tempo erano definite le "miracolose" qualità della cocaina, Mariani inventò il suo "coca wine”: in molti seguirono la sua idea, ma egli si impegnò sempre per rimanere il leader sul mercato, trovando spesso l'appoggio di celebrità quali reali, Papi, fisici, scienziati, artisti (come ad esempio Thomas Edison, i fratelli Lumiere, Arthur Conan Doyle...).
Nel 1886 Atlanta favorì delle leggi contro il consumo di bevande alcoliche, e fu in questo momento che Pemberton introdusse velocemente una versione di quel prodotto senza alcol. Egli ebbe la geniale idea di sostituire il vino con una grande quantità di zucchero, di aggiungere anidride carbonica, e di vendere la bevanda come vero e proprio prodotto e non più come medicina: fu un enorme successo.
In questa situazione si fece avanti l'imprenditore Asa Griggs Candler, che comprò la coca-cola e creò "The coca-cola company", da cui ebbe sempre più notorietà e guadagni, tanto da estendere la vendita in gran parte del mondo.

Riporto in seguito una citazione del professor Paolo Landoni del Politecnico di Torino (del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione), che funge da formula coincisa dell'argomento appena trattato:

 "You don’t need revolutionary ideas to develop great products and companies. You don’t even need to be the first to introduce these ideas in the market."

STEP #21 NELL'ETICA

Efficienza, ideologia e codice etico:
le organizzazioni non profit

Sentiamo spesso parlare delle organizzazioni "non-profit", ma ci siamo mai chiesti cosa significhino veramente? Il termine inglese vuole definire un'organizzazione non a scopo di lucro, cioè un'organizzazione che non è destinata alla realizzazione di profitti ma che reinveste gli utili interamente per gli scopi organizzativi.
La nozione ha cominciato a delinearsi dal 1950 presso i paesi economicamente più progrediti, insieme ad un' attenzione sociale per le attività di solidarietà, favorita sia dal miglioramento delle condizioni economiche generali, sia dalla diffusione dell'informazione, che ha agevolato la conoscenza di particolari situazioni di disagio nel mondo.
Rientrano dunque nella categoria "nonprofit" tutte le organizzazioni cui sia applicabile la disciplina riservata alle organizzazioni non lucrative di attività di utile sociale (ONLUS) e anche quelle che potrebbero presentare caratteristiche affini.
In base alla loro struttura e al loro tipo di status giuridico, la legislazione italiana distingue gli enti che compongono il mondo del non profit in cinque differenti tipologie:
1) le organizzazioni non governative (ONG);
2) le organizzazioni di volontariato (ODV);
3) le cooperative sociali (APS);
4) le fondazioni ex bancarie;
5) le associazioni di promozioni sociali.

 Esempi  di interventi nonprofit nell'ambito della "Finanza ed etica"
La finanza etica nasce per sostenere le attività di promozione umana e socio ambientale e pone al centro della sua attività la persona e non il capitale; tale sistema garantisce credito ai soggetti che hanno un progetto socialmente importante ma che non ottengono finanziamenti dagli istituti bancari tradizionali perché sprovvisti di garanzie patrimoniali.
icona ONLUS
Tra le organizzazioni fondatrici, la più rilevante è l' Associazione finanza etica, attiva sin dalla fine degli anni settanta, la quale si propone di far crescere la cultura della finanza etica.
Esiste anche il consorzio finanziario Etimos, che raccoglie risparmio a sostegno di esperienze micro-imprenditoriali e programmi di micro-finanza nel Sud del mondo.
Interventi di aziende profit
Le aziende profit hanno lo scopo in questo caso lucrativo, prevalentemente volto alla trasformazione di materie prime o semilavorati per ottenere prodotti finiti da vendere ad altri operatori commerciali o agli utilizzatori finali. In questi casi vengono anteposti ad un'etica corretta il guadagno e gli intressi.

martedì 26 maggio 2020

STEP #20 NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

L'efficienza della commedia

"(...) La Commedia allora principalmente è utile quando fa conoscere il mondo, i suoi pericoli, vizi, vanità, seduzioni, tradimenti, illusioni, ec. ai giovani alle giovinette ec. giacchè ai vecchi che già lo conoscono non serve gran cosa (...)" Zibaldone
Lo Zibaldone è un diario personale scritto dallo scrittore e filosofo Giacomo Leopardi, composto tra il 1817 e il 1832, ricco di pensieri, osservazioni, appunti, riflessioni e aforismi, che pongono le basi ad importanti scritti successivi.
La citazione riportata all'inizio da' voce all'argomento di questo post: l'efficiente funzione formativa svolta dalla commedia nei confronti dei giovani.
Va sicuramente ricordato che all'interno della sua opera Leopardi esprime un chiaro distacco dall'arte teatrale, ed anzi, si pronuncia a riguardo ammettendo che essa (ed in particolare quella drammatica) si fonda su di una finzione, che è quella adoperata dall'attore che mette in atto la scena; al teatro Leopardi contrappone l'arte poetica, sempre vera e genuina, che spinge l'autore a "poetare dall'intimo sentimento suo proprio"
La Commedia dunque può risultare propedeutica ai giovani solo quando tratta del mondo e di tutti i vizi che lo contaminano, in modo da renderli consapevoli degli inganni e dei tradimenti di cui possono essere vittime: Leopardi però afferma inoltre che essa tende ad attirare molto più per gli intrecci della trama piuttosto che dalle prediche cui gli attori sono sottoposti, così da trarre la gioventù quasi in inganno, e per questo chiama i giovani a cogliere dalla rappresentazione teatrale soltanto quella sana persuasione per mezzo della quale la commedia vuole rappresentare la "cosa dal vivo e al naturale"; in fondo, secondo l'autore, la vita dell'uomo è un po'come un' opera teatrale in cui non esiste il pubblico ma tutti sono attori e veri protagonisti.
Copertina della prima edizione (vol. VI, 1900)

Riferimenti: Zibaldone versione pdf

STEP #19 NELL'UTOPIA

Platone e l'utopia politica:
uno Stato efficiente e (ir)realizzabile

Ci troviamo in Grecia, verso il 390 a.C. quando Platone iniziò a scrivere la sua opera in forma dialogica passata oggi sotto il nome Repubblica.

Frammento papiraceo della Repubblica
L’oggetto del dialogo, cui prendono parte Socrate, Glaucone, Polemarco, Adimanto, Cefalo e Trasimaco, è la costruzione di una perfetta comunità politica e sociale, un modello ideale di Stato il cui assunto fondamentale è la necessità che a governare siano i filosofi (o che i governanti siano filosofi). Platone è ben consapevole che l'atto del governare sia complicato e che richieda, da parte di chi esercita il potere, di comprendere il bene collettivo e di tradurlo successivamente in leggi, ed anzi, si interroga sul motivo che spinge l'uomo a prendere parte ad una disciplina così complessa come la politica, spesso affidata alla massa amorfa o a pochi incompetenti. Secondo Platone quindi, né la democrazia e né l’oligarchia possono essere riguardate come modello politico in grado di garantire la giustizia. La giustizia rimane dunque per il filosofo la condizione fondamentale della nascita e della vita dello stato e ciò in cui risiede la felicità di ciascun abitante.

Secondo Platone la comunità deve essere divisa in tre classi:
-governanti (caratterizzati dalla saggezza);
-guerrieri (caratterizzati dal coraggio);
-cittadini-lavoratori (dotati di temperanza).

L’appartenenza ad una o ad un’altra classe è dettata, nello stato platonico, da fatti antropologico-psicologici, cioè dalla prevalenza nella psyché del singolo della parte razionale (governanti), concupiscibile (lavoratori) o irascibile (guerrieri), ovvero dalle qualità individuali. Ecco perché in Platone non si può parlare di caste, ma si deve parlare di classi: una certa mobilità sociale è ammessa. 
L' aspetto fondamentale di questo stato risiede nella tesi economica dell’eliminazione della proprietà privata e nella tesi sessuale dell’eliminazione della famiglia e della parificazione uomo-donna.

OperaRepubblica

lunedì 25 maggio 2020

STEP #18 NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Hannah Arendt e l'efficienza dei campi nazisti


Hannah Arednt nel 1975
Hannah Arendt (1906-1975) fu una scrittrice, politologa, filosofa e storica tedesca di origini ebree e successivamente naturalizzata statunitense, divenuta famosa perché si mostrò intellettualmente molto attiva sul fronte della Shoah. La Arendt scrisse diversi libri a proposito di tale argomento, in alcuni dei quali affrontò in maniera molto lucida il "male" presente nell'uomo e di come questo condizioni le sue azioni, ed uno dei libri divenuti più importanti è sicuramente "La banalità del male" scritto in occasione del processo di Adolf Eichmann.

Secondo la scrittrice, i campi di concentramento nazisti furono, più che strumenti e luoghi di repressione, l'incarnazione del "dominio totale" perseguito dai regimi totalitari, alla stregua di laboratori sperimentali di un progetto di completa sottomissione degli esseri umani.Nella sua opera "Le origini del totalitarismo", la Arendt afferma che i campi di concentramento e di stermino sono serviti al regime totalitario come "laboratori per la verifica della sua pretesa di dominio assoluto sull'uomo".
E proprio rispetto a questo, tutti gli altri esperimenti rivestono un'importanza secondaria, non esclusi quelli compiuti nel campo della medicina, i cui orrori sono stati riferiti per esteso nei processi contro i medici del III Reich. Il dominio totale, da lei più volte citato, è possibile soltanto se ogni persona viene ridotta ad un'immutabile identità di reazioni in modo che ciascuno di questi fasci di reazione possa essere scambiato con qualsiasi altro, così da fabbricare qualcosa che non è mai esistito prima, come un tipo umano simile agli animali, la cui unica "libertà" consisterebbe nel "preservare la specie". 

Insomma, la scrittrice preme molto sul fatto che i Lager servirono per eliminare la spontaneità stessa dei prigionieri, spontaneità intesa come espressione del comportamento umano, e di trasformare l'uomo in un oggetto. Ovviamente tutto ciò non sarebbe mai potuto succedere in situazioni normali, questo perché la personalità e la spontaneità di ognuno sono l'essenza imprescindibile degli esseri umani, caratterizzandoli e differenziandoli: la macchina nazista fu efficiente perché ci riuscì.
Campo di concentramento di Birkenau, Polonia
RiferiementiLe origini del totalitarismo

lunedì 18 maggio 2020

FILOSOFIA: L'EFFICIENZA DEL METODO

Ci occupiamo adesso del metodo, elemento fondamentale della filosofia perché attorno ad esso si possono capire struttura e tipologia di un qualunque argomento filosofico.
Innanzitutto è importante sottolineare che il metodo è lo strumento di cui si serve la filosofia per costituirsi come scienza, e in secondo luogo sapere che ne esistono di tipologie differenti (basti far notare che all’interno di uno stesso autore possono coesistere metodi diversi).
Uno dei primi metodi che la filosofia ha utilizzato è il suo costruirsi attraverso i mitiChe cos'è il mito? E' un racconto che trova la sua origine in antiche narrazioni, e che ha molto a che fare con le strutture letterarie e con quelle narrative; ciò lascia intendere come la filosofia sia stata inizialmente molto vicina alla narrazione letteraria distaccandosene poi graduatamene, sviluppando notevolmente l’argomentazione.

Propongo in seguito l'estrapolato di una lezione della docente dell'Università degli Studi di Torino Tiziana Andina, sulla spiegazione dell'importanza e dell'efficienza del metodo in filosofia:
«L’indagine genealogica si caratterizza principalmente per essere orientata ad individuare l’origine di concetti, argomenti e sistemi teorici al fine di comprendere anche le loro discendenze e relazioni con altri elementi teorici. Porre attenzione all’origine vuol dire considerare quali siano le radici, per esempio di un certo concetto, così da poter fare luce anche sulle stratificazioni teoriche e culturali che lo hanno determinato nel tempo. 
In momenti diversi della storia del pensiero, alcuni filosofi hanno compiuto questa operazione. In particolare, nell’Ottocento Friedrich Nietzsche (1844-1900) intraprende una ricerca sulle origini della morale, polemizzando sul suo carattere oggettivo – a questo tema sono dedicate le tre dissertazioni che compongono la sua opera, la Genealogia della morale (1887).  Nella seconda metà del Novecento, il filosofo e storico francese Michel Foucault (1926-1984) risale all’origine della relazione tra il fenomeno della follia e il suo riconoscimento sociale. Considerando il nesso tra le strutture di cura, i malati e la loro marginalizzazione, egli sviluppa la sua indagine ne La storia della follia nell’età classica (1961) chiarendo come lo status di ‘folle’ per le persone con disagi mentali si sia imposto nella società. Il metodo genealogico presuppone dunque che il compito della filosofia sia quello di portare alla luce la complessità dell'origine e delle stratificazioni concettuali e insieme le implicazioni teoriche ad essi connesse»

domenica 17 maggio 2020

AGRICOLTURA EFFICIENTE: TRADIZIONALE O IDROPONICA?

Lo sapevi? In Veneto è stato avviato un progetto nominato "Ri-Genera", attuato per la riqualificazione di alcuni edifici mediante l'utilizzo della tecnica dell’ agricoltura idroponica.
Il progetto è a cura dell'azienda nazionale Enea (Enea.It) ed è stato varato al fine di ricostituire spazi urbani abbandonati o edifici non più utilizzati.

Esempio di agricoltura idroponica
L'idea innovativa consiste nella trasformazione di tali costruzioni in serre verticali a coltivazione idroponica. 
“Le serre verticali a coltivazione idroponica, ovvero fuori suolo, garantiscono una maggiore produzione di verdure con minimo consumo di acqua e senza uso di pesticidi”, spiegano da Enea.
Si tratta di un impianto per coltivazioni intensive che è sviluppato su più piani e realizzato in ambienti chiusi e climatizzati: ciò permette di sfruttare al massimo lo spazio disponibile e di eliminare eventuali rischi legati al clima che solitamente affliggono l’agricoltura tradizionale.
Come funziona?La fotosintesi è accelerata dalle luci a led che consentono alle piante una rapida crescita con qualità organolettiche e nutritive ottimali, e tutte le altre operazione sono invece svolte da sistemi interamente robotizzati.
Una tale tipologia di serra si può adattare facilmente ad ogni contesto urbano e permette dunque non soltanto una produzione alimentare più efficiente ma anche una riqualificazione edile non indifferente.

STEP #17 ABBECEDARIO

Aerodinamica
Benessere
Capacità
Dinamica
Funzionalità
Garanzia
High tech
Joule
Know-how
Logica
Misura
Operosità
Qualità
Utilità
Velocità
Zelo

venerdì 15 maggio 2020

EFFICIENZA LUMINOSA

L'efficienza luminosa di una sorgente si definisce per la luce, ed è una grandezza che si esprime attraverso il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza radiante (flusso radiante). Dimensione: lumen/watt.

Cos'è il flusso luminoso?
Il flusso luminoso è definito in base alla percezione soggettiva dell'occhio umano medio e corrisponde ad una particolare curva all'interno dello spettro della luce visibile.
Per esempio, una lampadina emette radiazione anche al di fuori di quella che rappresenta per l'uomo la "banda del visibile", e cioè in genere nell'infrarosso per l'effetto Joule e nell'ultravioletto, ma questi non contribuiscono alla sensazione di luminosità. 


Cos'è la potenza radiante?
La potenza radiante (o flusso radiante) è una grandezza fisica studiata in radiometria, ed è l'energia totale di radiazione elettromagnetica (inclusi infrarossi, ultravioletti e luce visibile) emessa, riflessa, trasmessa o ricevuta, da una sorgente o da una determinata superficie per unità di tempo. L'unità di misura nel SI è il watt.


N.B. Una lampada ha una maggiore efficienza luminosa quanto più è in grado di emettere uno spettro di radiazioni adatte alla percezione umana, ovvero abbia una distribuzione spettrale di potenza (che equivale alla potenza su unità di superficie per unità di lunghezza d'onda di un'illuminazione
) concentrata nello spettro visibile (cioè intorno a lunghezze d'onda di 555 nm).
Efficienza luminosa di una lampadina a LED

mercoledì 13 maggio 2020

STEP #16 PERSONAGGIO TESTIMONIAL

Come personaggio rappresentante del tema dell'efficienza ho scelto il noto fisico, ingegnere e matematico francese Nicolas Léonard Sadi Carnot .
Carnot inventò la macchina termica ideale, definita così proprio perché sarebbe stata in grado di produrre rendimento pari ad 1, cioè avere un'efficienza termica impossibile da ottenere nella realtà.
Egli si rese conto che il requisito fondamentale per la produzione di forza motrice è la variazione di volume che può verificarsi per qualsiasi mezzo utilizzato e con i gas la variazione di volume è più pronunciata anche per piccoli cambiamenti di temperatura.
La produzione di forza motrice per cui non è dovuta ad un consumo di calorico, ma al suo trasporto da un corpo caldo ad un corpo freddo.
Carnot assume dunque come verità autoevidente la proposizione:

“Ogni volta che esiste una differenza di temperatura, la forza motrice può essere prodotta”

Nicolas Léonard Sadi Carnot nell'uniforme
scolastica dell' Ecole Politechnique
 

STEP #15 LIMITI DELLO SVILUPPO

Il Rapporto sui limiti dello sviluppo è un testo che fu pubblicato nel 1972 da Donella Meadows, Dennis L. Meadows, Jorgen Rnders e William W. Behrens III.
Il rapporto predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla sopravvivenza stessa della specie umana e vuole denunciare il fatto che se il tasso di crescita della popolazione, della produzione di cibo, dell'inquinamentodell'industrializzazione e dello sfruttamento delle risorse sarebbe continuato inalterato, i limiti dello sviluppo sul nostro pianeta sarebbero stati raggiunti in un momento imprecisato ma entro i prossimi cento anni, col risultato di un declino catastrofico. Sarà finalmente possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, solo quando le necessità di ciascuna persona sulla terra saranno soddisfatte e ciascuno avrà uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale.
In uno scenario di queste dimensioni l'efficienza svolge un ruolo fondamentale nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente, poiché si rivolge alla continua
 ricerca di mezzi che migliorino la qualità della vita del consumatore e che siano contemporaneamente ecosostenibiliOvviamente affinché siano considerate "scelte efficienti" devono avere un rendimento non indifferente rispetto alle risorse utilizzate, ed in generale essere modernizzate e migliorate rispetto alle versioni precedenti.
Veniamo a noi, "
Quanta energia solare potrebbe produrre il Sahara?", domanda alla quale si è cercato da molti anni di dare una risposta. E' noto che l'irraggiamento solare del Nord Africa è 3 volte superiore alla media europea al punto che basterebbe trasformarne una piccola parte in una "centrale solare" per coprire il fabbisogno europeo. 
Il tedesco Gerhard Kneis, esperto in fisica delle particelle, nel 1986 calcolò la quantità di energia necessaria per soddisfare il fabbisogno dell'umanità pensando di sfruttare l'energia pulita del Sole raccolta delle zone desertiche nel nostro pianeta.
Knies stimò che in sei ore i deserti di tutto il mondo ricevono più energia di quanto l'umanità ne consumi in un anno.

«Secondo il ricercatore, un'area di circa 28mila chilometri quadrati (poco più della Sicilia), se ricoperta di pannelli solari potrebbe produrre energia sufficiente alle esigenze europee, riducendo inoltre la necessità del Vecchio Continente di importare petrolio e gas da altri Paesi. L'attenzione, già da molti anni, si è ovviamente concentrata sul deserto africano del Sahara: talmente esteso che, se fosse una nazione, sarebbe la quinta più grande del mondo»
dalla rivista "Focus".
Chiaramente ci sono già stati progetti mirati all'estrazione di energia solare dal deserto del Sahara ed il più importante fu promosso nel 2009 dallo stesso Knies per realizzare entro il 2050 una vasta rete di campi di energia eolica e di pannelli solari in Medio Oriente e nel Nord Africa, ma si arenò pochi anni dopo  per i costi molto alti e per le complessità politiche e commerciali. Altri progetti sono ora in fase di studio o di realizzazione, ma sono comunque numerosi gli impianti di dimensioni relativamente contenute che già operano nel Sahara.

Il mega impianto solare del Marocco, costruito nel deserto del Sahara,
vicino alla città di Ouarzazate , la più grande centrale
solare termodinamica del mondo



sabato 9 maggio 2020

QUANTO E' EFFICIENTE LA NOSTRA MEMORIA?

«Ogni giorno qualcosa svanisce dalla nostra memoria. Ed è una vera fortuna: una memoria perfetta complicherebbe notevolmente la nostra vita».
Sandra Czaja
La memoria umana è una funzione psichica che consente all'uomo di assimilare ed elaborare con la mente grandi quantità di dati sensibili percepiti tramite vari organi, come quelli sensoriali.
E' importante sapere che la memoria è presente, a vari livelli, in tutti gli esseri animali: la sua importanza primaria sta nel fatto che non esiste alcun tipo di azione condotta senza memoria; si può dunque ritenere la memoria come una base molto importante che rende possibile la conoscenza umana e animale.
Digitalizzazione del cervello umano
Quanto è capiente la memoria umana?
La capacità della memoria di un adulto medio si aggira intorno ai trilioni di byte di informazioni, per intenderci siamo nell'ordine dei Terabyte (TB). In uno studio di Stanford è stato riportato che la sola corteccia cerebrale possiede 125 trilioni di sinapsi ed in un' altra ricerca è stato riportato che un'unica sinapsi è in grado di memorizzare fino a 4,7 bit di informazioni. Le sinapsi sono i "ponti" tra i neuroni (le cellule che elaborano e trasmettono i messaggi all'interno del cervello) e lavorano tramite impulsi elettrici, indispensabili per la trasmissione di informazioni.
Di seguito propongo un paragone interessante della rivista digitale "Computerworld", secondo la quale Yahoo - il gigante di Internet - ha creato appositamente un “magazzino di dati” che utilizza la sua immensa capacità di archiviazione delle informazioni per analizzare il comportamento del suoi mezzo miliardo di visitatori mensili. "Non è solo il database più grande al mondo, ma anche il più occupato", ha riferito la rivista.
Tuttavia, il centro di calcolo di Yahoo, che può elaborare 24 miliardi di "eventi" al giorno, è del 20% più piccolo della capacità di un singolo cervello umano.


Per saperne di più:
"Che cos'è la memoria? - Ulisse"

Riferimenti:

mercoledì 6 maggio 2020

STEP #14 CRONACA

Testata digitale della rivista "Futuro prossimo - Il mondo di domani"
articolo del 20-04-2020
Gli scienziati del National Renewable Energy Laboratory (NREL, il principale laboratorio nazionale del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America, situato a Golden) hanno fabbricato una cella solare con un’efficienza di quasi il 50%.
Questa cella a sei giunzioni detiene attualmente il record mondiale per la più alta efficienza di conversione solare al 47,1%. 
John Geisz, lo scienziato-autore principale del nuovo paper sul pannello solare da record, dice: «Questo dispositivo dimostra davvero lo straordinario potenziale dei pannelli solari multigiunzione».
Per costruire il dispositivo, i ricercatori NREL hanno fatto affidamento sui materiali III-V (chiamati così per la posizione sulla tavola periodica) poiché detengono ampie proprietà di assorbimento della luce.
Ciascuna delle sei giunzioni del pannello è progettata per catturare la luce da una specifica parte dello spettro solare; il dispositivo, pur contendendo all'incirca 140 strati di vari materiali III-V per supportare le prestazioni di queste giunzioni, è tre volte più stretto di un capello umano! A causa della natura altamente efficiente e dei costi associati alla loro realizzazione, le celle solari III-V sono spesso utilizzate per alimentare i satelliti.
John Geisz (a sinistra) e
il collaboratore Ryan France
Continua Geisz: «Un modo per ridurre i costi è quello di ridurre l’area richiesta», e ciò lo si può realizzare usando uno specchio per catturare la luce e focalizzandola su di un punto, in modo da ridurre di mille volte la quantità del materiale necessario rispetto ad una cella di silicio a piastra piatta. Un ulteriore vantaggio è che l’efficienza aumenta quando si concentra la luce.
Purtroppo non sarà MAI possibile ottenere il 100% dell'efficienza poiché esistono dei limiti fondamentali imposti dalla termodinamica, ma risulta già sorprendente l'aver quasi raggiunto il 50%.

L’articolo “Six-junction III-V solar cells with 47.1% conversion efficiency under 143 suns concentration” è stato inoltre pubblicato sulla rivista Nature ENERGY

RiferimentiNuovo record di efficienza
Può inoltre risultare interessante la lettura di questi due post del blog: Efficienza energeticaEfficienza in ingegneria.

STEP #13 INGEGNERIA: EFFICIENZA TERMODINAMICA

L'efficienza termodinamica (meglio nota come rendimento) in una conversione di energia è il rapporto tra il lavoro meccanico compiuto e l'energia fornita al sistema.
Il rendimento di primo principio, è un numero adimensionale che caratterizza l'efficienza del processo di conversione della forma di energia in ingresso in quella di uscita.
Essa è espressa come valore compreso tra 0 e 1 (talvolta sotto forma di percentuale):
Q(ass) = energia assorbita da parte del sistema dall'esterno
Per comprendere meglio, si consideri una macchina termica (l'esempio più semplice di interazione tra sistemi) e si supponga che essa sia caratterizzata da:• un serbatoio di calore caldo con una temperatura costante  in grado di assorbire o cedere una quantità di calore pari a ;
un serbatoio di calore freddo con una temperatura costante  in grado di assorbire o cedere una quantità di calore pari a  ;
• un serbatoio di lavoro in grado di assorbire o produrre lavoro ;
l'entropia totale di irreversibilità del sistema  (nulla in caso di sistema ideale reversibile).
A seconda del verso dei flussi di lavoro e calore della macchina termica, è possibile distingue due diverse tipologie di macchina termica, quella motrice e quella operatrice.

Diagramma di una macchina termodinamica motrice: la sorgente calda a temperatura Tcede il calore QH, la macchina termica cede il calore QH alla sorgente fredda a temperatura TC; la macchina termica compie lavoro W sull'ambiente esterno; il diagramma di una macchina termodinamica operatrice risulta essere lo stesso ma con il verso di QH, Qc, W invertiti
Nelle macchine motrici ciò che si vuole ottenere è lavoro attraverso la conversione del calore caldo .Nelle macchine operatrici  quello che si vuole ottenere è calore, grazie all'utilizzo di lavoro, ed in particolare si possono distinguere la pompa di calore che vuole ottenere calore caldo, e il frigorifero che vuole ottenere calore freddo.
Il rendimento di secondo principio rappresenta la capacità di un processo reale di tendere alle prestazioni di funzionamento di un processo ideale o reversibile, la cui formula è:

e poiché  allora 

Tale rendimento può essere unitario nel caso in cui la macchina considerata sia già essa stessa una macchina reversibile.

Per la macchina termica, Carnot ha scoperto che il rendimento della cosiddetta macchina di Carnot è funzione delle temperature assolute delle sorgenti tra cui essa lavora:

  quindi   ,  dove T1 > T2.

N.B. Il 2° principio della termodinamica sancisce l'impossibilità teorica di realizzare un sistema che possegga un rendimento maggiore di quello della macchina di Carnot (il quale sarebbe uguale a 1se T2 assumesse il valore di 0 K( = -273 °C) o se T1 tendesse ad infinito.

RiferimentiThermal Efficienc, consiglio inoltre di dare un'occhiata al seguente sito: Philosophy Engeneering